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CORSO DI ROBOTICA

CORSO DI ROBOTICA

Arduino: un nome che può sembrare buffo, o suscitare qualche reminiscenza per gli appassionati di storia (Arduino d’Ivrea, re degli Italici dal 1002 al 1014).
Ma che cos’è Arduino?
Si tratta di una scheda elettronica (“una piattaforma hardware composta da una serie di schede elettroniche dotate di un microcontrollore” se vogliamo la precisione di Wikipedia) collegata a un pc attraverso un’uscita usb: la scheda mette in correlazione stimoli che possono arrivare da varie fonti (luce, umidità, movimenti, suoni, pulsanti…); gli stimoli vengono captati dai sensori e associati a un’azione in base alle istruzioni che sono state programmate attraverso il linguaggio di programmazione di Arduino. Difficile? Apparentemente sì, specie per alunni di prima media!

Arduino è stato l’oggetto del primo corso di robotica organizzato presso l’Istituto Comprensivo di Piombino Dese; un corso pomeridiano rivolto agli alunni delle prime medie, realizzato nell’ambito del progetto avviato con le società di Stevanato Group e gestito dall’esperto esterno Mirko Labbri, insegnante dell’IC di San Fior. Ed è stata una doppia sfida: lavorare con ragazzi delle medie; avviare una collaborazione con un’azienda del territorio che si occupa di automazione, il Gruppo Stevanato.

Lavorare con Arduino significa usare un linguaggio di programmazione; per questo Arduino in genere è parte dei programmi della scuola superiore, non era scontato che degli undicenni fossero in grado di affrontarlo: è stata una sfida vinta!
Al corso si sono iscritti diciannove ragazzi e quattro ragazze. Il docente ha scelto di utilizzare un approccio cooperativo, con gruppi di tre o quattro persone; questo ha permesso di mettere in gioco abilità e competenze di tutti: nel gruppo ci si sentiva più liberi di provare e anche di sbagliare; in questo modo ciò che poteva sembrare difficile, è diventato (quasi) facile.
È stato sorprendente vedere la velocità con cui i ragazzi sono entrati nella logica della programmazione e i progressi fatti in sette lezioni.

La collaborazione con la Spami, società di ingegneria del Gruppo Stevanato, è cominciata prima dell’inizio del corso: l’idea era quella di realizzare con i ragazzi – in piccolo –, qualcosa che poi potessero vedere applicato in grande in un’azienda vera. Così è stato: dopo quattordici ore di corso, utilizzando materiali poveri (niente kit o robot da costruire! Una scatola da scarpe, degli stuzzicadenti, forbici, scotch…) e la loro creatività, ogni gruppo ha realizzato un sistema che permetteva a una sbarra di abbassarsi quando veniva coperto – ad esempio da un’automobile giocattolo –  un  sensore di luminosità. L’ultimo giorno del corso alunni e insegnanti, accompagnati dall’assessore Bastarolo, sono andati in visita alla Spami dove, guidati dal personale tecnico, hanno visto le macchine più recenti realizzate in azienda: gli ingegneri delle società di Stevanato Group ne hanno illustrato il funzionamento, mettendo in evidenza le correlazioni con quanto appreso nel corso.

Complessivamente possiamo dire che il bilancio del corso è stato ampiamente positivo. Per questo l'esperimento è proseguito ed è stato potenziato negli anni scolastici successivi. Da allora, infatti, l'Istituto ha avviato diversi corsi per differenti livelli (iniziale, avanzato ed esperto).

Non solo. Una rappresentanza di nostri alunni è stata invitata a Didacta 2018 a Firenze. Qui i nostri ragazzi hanno svolto il ruolo di tutor esperti in un workshop per adulti. 

Ah, da cosa deriva il nome Arduino?
Non è né il diminutivo di Hardware, né una ricercata citazione storica: è il nome del bar di Ivrea dove si incontravano i fondatori del progetto!  A dimostrazione – una volta di più – che qualche volta le cose sono più facili di quanto sembri.

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